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La leptospirosi

La leptospirosi

Dati i recenti nuovi casi a Milano eccoci a parlarVi della leptospirosi, una malattia grave, sovente fatale, che può colpire il cane e l’uomo.

Eziologia ed epidemiologia

I cani possono infettarsi bevendo acqua contaminata da urina di animali malati da pozzanghere, scoli o fontanelle, in giardini pubblici o nei campi; l’elevata presenza di roditori anche in città attratti da resti di cibo e spazzatura, tanto nelle strade quanto nei parchi pubblici, può rendere pericolose le pozzanghere che si formano sia sull’asfalto sia sulla terra (prati, aiuole e sterrati).

Anche le ciotole con resti di cibo lasciate in giardino possono raccogliere urina infetta di roditori che si sono avvicinati attratti dall’odore dell’alimento.

E’ dimostrato che i cani di sesso maschile sono maggiormente a rischio per l’abitudine di fiutare le “marcature” delle urine di altri cani ed altri animali.

La leptospirosi, una malattia zoonosica di importanza mondiale, è causata dall’infezione da parte di serovar antigenicamente distinte delle specie parassitarie di Leptospira.

Sulla base dell’analisi genetica, Leptospira interrogans sensu lato comprende come minimo 8 specie. Per quelle serovar di importanza patogena, la specie L. kirschneri contiene la serovar grippotyphosa, mentre la specie L. interrogans sensu stricto contiene le serovar hardjo, bataviae, canicola, pomona, icterohaemorrhagiae, autumnalis e bratislava.

Le serovar sono mantenute in natura da numerosi ospiti-serbatoio rappresentati da animali selvatici e domestici con infezione subclinica che fungono da potenziali fonti di infezione e malattia per l’uomo e per altri ospiti animali incidentali.

Grazie alla vaccinazione, la prevalenza della malattia causata da L. canicola ed L. icterohaemorrhagiae è diminuita, mentre vanno aumentando le prove del fatto che le altre serovar presentano una prevalenza crescente dal punto di vista della capacità di determinare la malattia. L’avanzare dei cani domestici nell’ambiente degli ospiti serbatoio selvatici in ambito rurale o suburbano è un altro fattore che accresce la prevalenza.

Sin dall’avvento degli antibiotici e dei vaccini antileptospirosi, la malattia classica è diventata meno comune e grave.

Nell’ultimo ventennio, si è osservato un aumento delle segnalazioni di leptospirosi nel cane causate da ceppi diversi da quelli utilizzati nei vecchi vaccini e la sindrome clinica è caratterizzata più da un’insorgenza insidiosa di una disfunzione epatica o renale cronica.

Le leptospire sono potenzialmente in grado di diffondere direttamente fra gli ospiti a stretto contatto attraverso l’urina, le vie veneree, i morsi o l’ingestione di tessuti infetti. La trasmissione indiretta comporta l’esposizione di animali suscettibili a terreno, cibo o lettiere contaminati. Il contatto idrico è il mezzo più prevalente di diffusione e gli ambienti con acqua calda stagnante e pH alcalino favoriscono la sopravvivenza delle leptospire.

Le temperature ambientali comprese fra 0 e 25°C mantengono il microrganismo, mentre il congelamento ne diminuisce la sopravvivenza.

Segni clinici

I segni clinici dipendono dall’immunità dell’ospite e dalla virulenza, nonché dalla quantità di serovar alla quale sono stati esposti.

Gli animali giovani sono colpiti più gravemente. Si nota l’insorgenza acuta di innalzamento della temperatura rettale, rigidità e disagio. In seguito possono comparire vomito, disidratazione e shock. Sono anche stati notati difetti della coagulazione.

Nei casi subacuti si possono riscontrare anoressia, disidratazione e sete. Si possono osservare riluttanza a muoversi e segni respiratori di congiuntivite, rinite e tonsillite. Negli animali con infezione più cronica, il deterioramento progressivo della funzione renale si può manifestare con perdita di peso, poliuria e polidipsia, anoressia e vomito.

I segni della disfunzione epatica acuta o cronica comprendono anche l’ittero da necrosi acuta o fibrosi cronica. Si possono anche osservare manifestazioni palesi di insufficienza epatica come inappetenza, perdita di peso, ascite, ittero o encefalopatia epatica. Le alterazioni cliniche nel gatto sono spesso lievi o inapparenti, nonostante la prova istologica di un processo infiammatorio cronico a carico dei tessuti renali ed epatici.

Itero

Ittero da infezione da Leptospirosi

Trattamento

Il trattamento prevede una terapia antibiotica mirata e spesso il ricovero in fleboclisi del soggetto.

Prevenzione

La prevenzione della leptospirosi comporta l’eliminazione dello stato di portatore renale negli animali infetti. Ciò può evitare il rischio di infezione nell’uomo; tuttavia, non fa nulla per eliminare la contaminazione dell’acqua da parte dei serbatoi selvatici. Impedire che cani e gatti incontrino i serbatoi selvatici può contribuire a ridurre il rischio di contatto, ma la maggior parte delle infezioni viene contratta perché gli animali bevono l’acqua o vi si immergono piuttosto che attraverso una diffusione urinaria diretta.

Da molti anni sono disponibili dei vaccini bivalenti che offrono protezione nei confronti di L. canicola ed L. icterohaemorrhagiae. Non conferiscono una protezione crociata contro le serovar responsabili della maggior parte delle recenti infezioni nel cane. I vaccini recenti contengono le serovar grippotyphosa e pomona, come prodotti quadrivalenti insieme agli altri due agenti.

In quanto prodotti batterici inattivati, i vaccini anti-leptospirosi hanno sempre avuto la tendenza a causare reazioni allergiche, specialmente quando sono stati combinati con altri agenti adiuvanti. Molti produttori hanno migliorato e purificato i loro vaccini antileptospirosi fino a ricombinarli con altri antigeni.

Rischi per la salute pubblica

La maggior parte delle infezioni da leptospirosi nella popolazione umana si riscontra fra coloro che sono impegnati in attività a contatto con l’acqua, sia sul lavoro che nel tempo libero. L’urina può causare una malattia quando viene a contatto delle superfici mucose o con una rottura della barriera dell’epidermide. Per pulire i canili e quando si lavano aree contaminate da urina bisogna sempre indossare dei guanti. Per coloro che svolgono trattamenti nebulizzanti negli ambienti utilizzati come ricovero per gli animali sono essenziali le maschere facciali e gli occhiali. Per ridurre le probabilità di una trasmissione involontaria, si possono spruzzare dei disinfettanti sulla superficie delle aree da trattare prima di generare areosol.

 

Da  Craig E. Greene “Leptospirosi nel cane: problema emergente o in aumento?”